L’associazione si assumerà anche il compito di monitorare che il rapporto professionale tra associato e professionista sia svolto in modo paritario, con le giuste garanzie reciproche, nei tempi adeguati alle singole circostanze.
Per facilitare questo arduo obiettivo sarà necessario che tutti i professionisti cui l’Associazione si rivolgerà siano sostenitori (anche in senso materiale) dell’Associazione, perché ne condividono i principi fondanti e siano pronti ad affrontare la sfida per creare un futuro migliore fatto di maggiore consapevolezza dei consumatori e dei lavoratori autonomi.
Profilo etico
L’associato e il sostenitore dovranno avere un profilo etico molto alto. Pertanto, non potranno far parte dell’associazione o sostenerla, persone che non siano di specchiata moralità umana e sociale.
Ogni associato o sostenitore dovrà condividere lo spirito solidale e mutualistico dell’associazione dando la massima disponibilità alla condivisione delle conoscenze ed esperienze che potranno essere messe liberamente a disposizione degli associati che ne dovessero necessitare.
Si ritiene indispensabile che tutti i soci e i sostenitori condividano lo spirito dell’associazione, che oltre il farsi carico di aiutare gli associati in tutti i modi possibili, cercherà di portare avanti una modifica culturale nel cotesto sociale in cui viviamo.
Spesso il cittadino che incappa in situazioni di difficoltà è vittima due volte. Vittima dal punto di vista economico e vittima dal punto di vista sociale. Economicamente subisce una tragedia che sconvolge tutto il suo equilibrio psico-fisico e familiare; socialmente subisce la riprovazione dei conoscenti.
Tutto ciò rappresenta la morte sociale.
Nel nostro tempo imperversa l’assenza di cultura e prospera il linciaggio sociale. Non si sa più distinguere tra diritto di critica e giudizio morale. Non si sa più comprendere la differenza tra comprensione delle
ragioni dell’altro e la giustificazione dei comportamenti.
Il comportamento di ogni cittadino avveduto dovrebbe essere quello di soggetto terzo, estraneo ai fatti altrui, che ha il diritto, se chiamato in causa, di analizzarli per comprenderli, a volte criticarli, se richiesto,
ma mai di giudicarli! Non sono principi astratti. Sono principi che ritroviamo nel codice penale. Il Giudice penale deve analizzare tutti i fatti per comprendere al meglio in che contesto è avvenuto un fatto, in che contesto un soggetto ha adottato un comportamento. Accertato il fatto, definisce la pena tenendo conto delle circostanze comportamentali per valutare le cosiddette attenuanti o aggravanti. Al termine esprime una sentenza cui consegue una pena, giammai emette un giudizio.
La dignità umana non cessa di essere un diritto inalienabile in nessuna circostanza!
Da ciò ne consegue l’obbligo sociale alla solidarietà verso il prossimo. La solidarietà non è un concetto religioso. E’ semplicemente uno strumento cui fare ricorso quando si vive in un contesto sociale per porre
rimedio ai limiti delle regole sociali che, spesso, non sanno farsi carico delle situazioni dei singoli.
La solidarietà non si deve meritare. La solidarietà si offre a chi ne ha bisogno senza aspettarsi nulla in cambio: nemmeno un grazie. Il grazie crea disagio in chi lo riceve e in chi lo deve offrire. Anche il grazie, come la solidarietà, deve essere spontaneo e sentito ma non dovuto.
Senza il rispetto di queste semplici regole non possiamo avere cura della dignità umana.
All’Associazione potranno aderire anche soggetti diversi dalle persone fisiche. Potranno fornire il loro contributo professionisti, organizzati o singoli, nonché società di sevizi che posseggano le competenze
necessarie da mettere a disposizione degli associati.
Tutti, però, dovranno accettare le regole organizzative dell’Associazione inerenti il lavoro di gruppo e la condivisione del know how, la condivisione delle responsabilità e degli impegni assunti nei confronti degli associati, la determinazione del giusto ed equo compenso per il lavoro svolto, il controllo sulle attività svolte da parte dell’Associazione cui invieranno una reportistica periodica. Dovranno, infine, contribuire alla creazione, da parte dell’Associazione, di un fondo di solidarietà che sarà utilizzato per aiutare le persone bisognose e meritevoli, in tutti i modi possibili e compatibili con l’ordinamento giuridico e fiscale italiano.
Ogni altra considerazione è lasciata alla sensibilità dei singoli. Le parole di una famosa canzone di Francesco Guccini sembrano adeguate alla circostanza: “Vedi cara, è difficile a spiegare, è difficile capire se non hai capito già…”!
Chi “sente” i principi sopra enunciati non ha bisogno di troppe motivazioni e non avrà difficoltà ad aderire all’Associazione e a dare tutto il suo sostegno. Chi ha questa sensibilità sa che la solidarietà è un piccolo seme che se ben curato germoglia in un rigoglioso giardino in cui tutti possono ritrovare la loro serenità vivendo una vita dignitosa!
Non bisogna mollare mai! Andiamo avanti con tutto noi stessi! Ad maiora!